Recensione Shikhondo – Soul Eater – Nintendo Switch

Publisher: Digerati Distribuition
Sviluppatore: DeerFarm
Engine: Unity
Lingua: Inglese
Genere: Sparatutto
Giocatori: 1
PEGI:
Link: https://www.nintendo.it/Giochi/Giochi-scaricabili-per-Nintendo-Switch/Shikhondo-Soul-Eater-1433558.html
Versione: 1.0.1
Extra:

Shikhondo – Soul Eater a contrario di quello che potrebbe sembrare dalla copertina è in realtà uno sparatutto anomalo ambientato in un meraviglioso e bizzarro mondo della mitologia asiatica. Realizzato in Corea dai ragazzi di DeerFarm e  distribuito da Digerati Distribuition metterà il giocatore dentro un gameplay dove donnine, e colpi di arma si mischiano per creare un amalgama strano.

La storia che muove la trama di Shikhondo: Soul Eater non sarà originalissima, ma è pur sempre uno sparatutto. Un’armata di demoni conosciuti come Yokai, è riuscita ad aprire un varco dal Limbo e nemmeno a farlo apposta sta invadendo la Terra, tra terrore e molto più grame l’incetta di anime. Difatti questi cattivi hanno intrappolato le anime e sarà vostro compito distruggere i nemici e quindi liberare le anime intrappolate dentro di esse, per ridare nuova vita alle persone.

Trattandosi di uno sparatutto verticale, potrete immaginare la dinamica del gameplay. Orde di nemici di vario genere e con diversa potenza e tipologia di fuoco mano a mano si materializzeranno di fronte alla vostra donzella (scelta inizialmente tra Grim Reaper e The Girl) perchè a video non vedrete astronavi o mezzi strani, bensì l’incarnazione di una delle due eroine a seconda di quella scelta. Dobbiamo ammettere che ci è parso un po’ strano non vedere astronavi o altri mezzi metallici, ma una simpatica donzella, nonostante poi, come è facilmente riscontrabile dalle immagini qui presenti e dal video a schermo i proiettili e gli smart bomb non mancano. Ovviamente la dificoltà di gioco dipende dal livello di difficoltà con cui volete affrontare il gioco ovvero Easy, Normal, Hard e Extreme. Dobbamo ammettere che il gioco, per lo meno questo è il nostro parere, non è affatto facile anche ai livelli più bassi di difficoltà, ma il tutto sta probabilmente alle proprie capacità. Terminate le varie orde arriverete ad affrontare il classico boss di fine livello (questo per cinque livelli, divisi in tre stage ognuno).

Graficamente Shikhondo – Soul Eater presenta effetti di luce e molti colpi a schermo e non abbiamo notato nessun rallentamento. Personalmente, ma questo è del tutto personale nonostante la grafica sia ben definita (i boss di fine livello sono abbastanza tenebrosi) questo miscuglio tra mitologia asiatica e sparatutto ci ha poco convinto. Però sono gusti.

Sono con i classici effetti necessari per un titolo del genere con colonna sonora che spazzia tra il metal e note decisamente di ispirazione orientale, il tutto in base alla situazione in cui ci si trova (livello o boss).